Location

Ristorante romantico sulla spiaggia di Alassio, in provincia di Savona.
Il Ristorante è aperto anche a pranzo ed è situato in centro ad Alassio, a pochi metri dal mare.
Si trova all'inizio della passeggiata, direttamente sulla spiaggia di Alassio.
In estate viene allestita l'ampia zona con dehors e tavoli sulla sabbia.




Map

La Prua
Passeggiata Baracca, 25 17021 Alassio (SV)





Da vedere


L'antica tipicità dell'architettura ligure si respira ancora oggi nel centro storico di Alassio, passeggiando in via XX Settembre, più nota come “il budello”, il lungo caruggio parallelo al mare che corre stretto fra edifici cinque e seicenteschi, come il Palazzo Ferrero de Gubernatis Ventimiglia col suo Crocifisso cinquecentesco.
Le testimonianze di questo periodo si ritrovano ancora oggi soprattutto nel ricco patrimonio di chiese tra queste la parrocchiale di Sant’Ambrogio, sull’omonima piazza, oggetto di un accurato restauro in occasione del cinquecentenario.


Di fronte allo storico Caffè Roma è possibile ammirare il famoso Muretto di Alassio.
Nel 1953 dall’incontro con Ernest Hemingway l’idea del Muretto prese forma e si realizzò…
Mario Berrino, antico gestore del famoso Caffè Roma, amava mostrare ai suoi ospiti un album con gli autografi dei personaggi più illustri passati nel suo locale; con gli anni le pagine aumentarono e le dediche e gli autografi diventavano delle chicche talmente preziose che era un peccato tenerle quasi nascoste. Ecco perché al momento della firma di Hemingway, Berrino gli espose la sua idea.
Riportare le firme su piastrelle in ceramica colorata e decorare con queste il muretto: “Okay, Mario – esclamò lo scrittore – Okay, devi farlo”.
Bisognava mettersi all’opera al più presto così, per evitare qualsiasi ostacolo burocratico, all’alba, clandestinamente, il gruppo di Mario Berrino colloca le prime tre piastrelle (realizzate con l’aiuto del ceramista Pacetti): Hemingway, Quartetto Cetra, Cosimo di Ceglie.
...Oggi sul muretto si possono contare circa 1000 piastrelle.


Merita una visita la Pinacoteca Richard Whateley West in cui sono raccolti 76 dipinti di questo artista irlandese che si stabilì ad Alasso dal 1890 e dedicò la sua arte a riprendere in poetici scorci Alassio e le zone circostanti.
Alla sua morte, avvenuta nel 1905, gli amici a lui vicini decisero di creare un locale per esporre la sua intera produzione; così su progetto di W.D.Caroe, nel 1907 fu aperta al pubblico la Pinacoteca, allestita nella Memorial Gallery, lasciando una straordinaria documentazione del paesaggio incontaminato che caratterizzava Alassio alla fine dell’Ottocento. La collezione fu inoltre incrementata all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, grazie al lascito della figlia di altri 70 dipinti dell’artista.


Palazzo Morteo ospita in mostra permanente ventidue opere dello scrittore-pittore torinese (1902-1975) che aveva scelto la cittadina di Alassio come residenza estiva.
La Pinacoteca offre al visitatore una serie di paesaggi ritratti dall’artista nei lunghi mesi di permanenza nella località ligure.


L’edificio ha un perfetto stile Neo-gotico, che privilegia il ritorno alla pietra ed al ferro, con forme semplici e volumetrie in grado di dare un senso di grandezza (come accadeva nelle antiche cattedrali). Anche per questo oggi la Chiesa Anglicana è amata dai tanti musicisti che già vi hanno suonato, come luogo dall’acustica eccellente.
Alassio ha saputo valorizzare al meglio questo prezioso patrimonio lasciato dagli inglesi trasformando la Chiesa Anglicana in uno spazio polifunzionale con un calendario di iniziative che si susseguono nell’intero arco dell’anno.


I Giardini di Villa della Pergola, realizzati a fine Ottocento in una posizione unica di affaccio sul mare, offrono un'occasione unica per apprezzare la tipica vegetazione mediterranea insieme a piante rare della flora esotica.
Dopo il salvataggio nel 2006 da parte della famiglia Ricci, per scongiurare una speculazione edilizia che avrebbe cancellato un pezzo di storia di Alassio e dell’intera Riviera di Ponente, dell'importante e accurato restauro dei 22 mila metri quadrati dei Giardini si è occupato l'architetto paesaggista Paolo Pejrone.
Una attenzione particolare è stata dedicata al recupero, alla conservazione e all'arricchimento delle fioriture e, insieme a Silvia Arnaud Ricci, alla creazione delle rinomate collezioni botaniche di glicini (34 varietà per la più importante collezione italiana) e di quella che oggi è la più importante collezione di agapanthus in Europa, che vanta quasi 500 specie diverse, oltre a quella degli agrumi.
In questo affresco naturale si trova la flora mediterranea ed esotica sempreverde - tratto distintivo del parco – con pini marittimi, mirti, carrubi, ulivi, mandorli, cipressi, cedri del Libano, lecci ed una sorprendente collezione di agrumi sapientemente messi a dimora vicino a jacarande, araucarie, tra cui la rara e preistorica Wollenia Nobilis, strelizie giganti, diksonie, palme, cactacee provenienti da ogni latitudine.
In un percorso di profumi e colori si ammirano le fioriture stagionali di tumbergie, spiree, ortensie quercifoglie e Annabelle, oleandri, pelargoni odorosi, bouganville, dature, bignonie, solanum e gelsomini, ginkgo biloba, canfore, con arbusti e piante che creano macchie colorate come buccinatorie, oleandri, solanum, bignonie, rose antiche, botaniche e moderne, fiori di loto e ninfee che vivono nei laghetti e nelle fontane del parco e che attraggono visitatori e interesse da tutto il mondo.
Imperdibili le fioriture: nel mese di aprile i glicini, già amati da Ruth Hanbury che dopo la seconda guerra mondiale era solita organizzare ogni anno la "Festa del Glicine" per celebrare questo speciale momento; a fine giugno e fine luglio i Giardini di Villa della Pergola si colorano invece di diverse sfumature di blu, azzurro e bianco grazie alle prime fioriture degli Agapanthus, i cui fiori si dispongono a formare pennellate ricche di colore simili alle onde del mare.


La Cappella è un simbolo di Alassio. Aggrappata a una roccia a picco sul mare ne ricorda i caduti.
Benedetta e inaugurata nel 1929, fa la guardia al porto Luca Ferrari: non a caso sorge sui resti di un’antica torre di difesa, di cui rimangono alcune tracce nel basamento dell’abside.
La Cappelletta gode di una posizione privilegiata: offre una splendida vista panoramica sul mare, su Alassio e sulla Baia del Sole, oltre che sul porto turistico. È assolutamente da visitare per godere un po’ di relax e scattare qualche foto ricordo.
È stata definita in molti modi nel corso del tempo e ancora oggi qualcuno la chiama Cappella Stella Maris, ma una cosa è certa: si tratta di un monumento commemorativo per i caduti del mare, come testimonia l’epigrafe sotto l’abside.
La leggenda narra, infatti, che tra l’isola Gallinara e Capo Mele esitesse lo Scoglio delle Vedove, il cui nome era associato alla sua funesta capacità di mietere vittime tra i marinai. Ciò indusse i pescatori alassini ad affidare le loro sorti alla Stella del Mare, di qui il nome Cappella Stella Maris. Uno dei tanti.
Oggi di scogli pericolosi non ce ne sono più e La Cappelletta è ritenuta da tutti un luogo magico e romantico, specialmente all’imbrunire quando i riflettori la illuminano proiettando luccichii sul mare scuro. Non solo, dal 2010 la sua campana ha ripreso vita tornando allegramente a scandire la giornata con i suoi rintocchi la mattina, a mezzogiorno e la sera.

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